Barzellette di viaggi e turisti
Due nani si recano a Riccione per godersi una meritata vacanza.
Passate ormai due settimane, si rendono conto che non riusciranno mai a rimorchiare un paio di ragazze e così vanno da due рrоsтiтuте.
A casa dei due nani, dopo aver espletato i convenevoli, le coppie vanno a letto.
Il letto tuttavia è a castello.
Il nano che dorme di sotto va in bianco clamorosamente, mentre da sopra si sente ansimare, si, dai, più su, dai che ce la fai, ci sei quasi, dai, dai……
Il giorno dopo i due si raccontano la serata.
Il nano di sotto: ‘саzzо che flop, ma si può che non mi è andato nemmeno in tiro! Te invece, ti hо sentito stanotte’
E l’altro:
- ‘ma che саzzо dici, io non sono nemmeno riuscito a salire sul letto!!!!’
Una donna viene inviata in Francia dalla sua ditta, per assistere ad un corso di formazione di due settimane. Il marito la accompagna all’aeroporto ed al momento di salutarla le dice:
“Buon viaggio, tesoro!”.
“Grazie amore. Vuoi che ti porti qualcosa dalla Francia?”.
“Haha. Si, tesoro, portami una bella francesina!” Gli risponde il marito, pensando di aver fatto una battuta spiritosa. La moglie lo guarda in silenzio scuotendo il capo, e se ne va. Dopo 15 giorni, il marito la va a riprendere all’aeroporto. “Ciao tesoro! Com’e’ andato il viaggio?”.
“Molto bene, grazie”.
“E ti sei ricordata di quello che ti hо chiesto?”.
“Che cosa?”.
“Hehe. La francesina, no?”.
“Ah, quella… Beh, hо fatto quello che hо potuto. Devi solo avere un po’ di pazienza, ancora pochi mesi e sapremo se e’ femmina”.
Una signora in carriera, stravolta dal lavoro, decide di partire e fare un viaggio in Africa per ritrovare se stessa. Chiede il permesso al marito e parte. Là trova un bel ragazzo nero, ci fa amicizia e dopo poco diventano amanti. Dopo qualche settimana, la donna chiede al ragazzo:
“Scusa, sono giorni che andiamo a letto insieme, ma non so ancora il tuo nome!”. Il ragazzo:
“Meglio così, mi vergogno”. Signora:
“Dai dimmelo!” Ragazzo:
“No, no, è meglio che tu non lo sappia, ti metteresti a ridere”. Signora:
“Dai dimmelo, prometto che non rido”. Ragazzo:
“Ok, mi chiamo Neve”. Al che la signora incomincia a ridere, e ride ride ride… Il ragazzo dice:
“Vedi, lo sapevo, non te lo dovevo dire!”. E la signora (соn le lacrime agli occhi):
“No, no non te la prendere, non è niente di personale, ma mi immagino solo la faccia di mio marito quando tornerò a casa e gli dirò che sono stata in Africa e hо preso 40 cm di Neve!!”
Un modesto turista italiano si reca in viaggio negli Stati Uniti. Lì è colpito dalle dimensioni di ciò che lo circonda, tutto è più grande, ogni cosa è il doppio rispetto all’equivalente italiano. Camminando per la strada vede una automobile gigantesca, allora ferma un passante e gli fa:
“Scusi, ma di chi è quella macchina così grande?”. Il passante, non capendo una parola di italiano, risponde:
“What?”. Prosegue allora nel suo giro turistico, quando si imbatte in una casa a dir poco monumentale, di proporzioni spaventose. Ferma allora un altro passante:
“Ma chi ci abita in quella casa?”.
“What?”. Gli succede la stessa cosa facendo altre domande, cioè ottiene sempre la medesima risposta. Si convince del fatto che questo What debba essere una persona di dimensioni spropositate. Un giorno, camminando per la città vede passare un corteo funebre molto lungo соn in testa un normale carro funebre. Incuriosito chiede ad un passante:
“Lei sa per caso chi è morto?”.
“What?”.
“Ma che stai a dì… lì dentro nemmeno il саzzо di What ci entra!”