Barzellette di viaggi e turisti
Due signore si incontrano dopo tanti anni, su un treno che va verso il nord Italia. Dopo i alcuni minuti di saluti e convenevoli, la prima delle due comincia ad atteggiarsi:
“Lo sai, mia figlia quest’anno si è laureata соn 110 e lode, e le abbiamo comprato una Porsche gialla, lei ci teneva tanto…”. E l’altra:
“Ma è fantastico!” e continua:
“…sai, hо questo vestito di lusso pagato 5 milioni perchè sto andando a Montecarlo, hо una cena di gala, sai com’è, tutta gente elegante…” l’altra, соn espressione entusiasmata:
“Fantastico!!”
“…poi mio marito ha comprato una villa al mare, abbiamo anche una piscina di 50 metri, ci andiamo spesso соn i nostri amici…” l’altra amica sempre più estasiata :
“Fantastico!!!”
“…sai… adesso mi verranno a prendere соn la Rolls, i miei amici di Montecarlo, poi dopo cena andremo tutti al casino’ a giocarci qualche milioncino alla roulette…” e l’amica:
“Fantaaastico!!!!!”. Dopo svariati minuti di questo andazzo, la prima signora finalmente si decide a chiedere all’altra:
“…e tu, dimmi, raccontami qualcosa di te, cosa fai, dove stai andando?”. E l’altra:
“Beh, io sto andando in Francia, sto frequentanto il secondo anno di un corso di bon ton…”. E la prima:
“Bon ton??!? e cosa vuol dire bon ton??”.
“Sai… è dove ti insegnano a dire ‘fantastico’ al posto di ‘sti саzzi !!”.
Una signora va in un’agenzia viaggi di Roma e chiede un biglietto ferroviario per Pechino. La commessa fa presente che sarebbe molto più comodo l’aereo, ma la signora confessa di essere terrorizzata dai viaggi aerei, così come da quelli in mare e quindi insiste per il treno. La commessa comincia a scartabellare orari e a fare telefonate e, dopo un’oretta buona dice:
“Signora, finora sono riuscita a trovarle i treni fino a Zagabria… è meglio che torni domani che forse trova il biglietto pronto!”. Il giorno dopo la signora va all’agenzia e la povera commessa le dice:
“Non hо ancora finito… hо il biglietto fino a Damasco. Provi a tornare domani!”. E così, giorno dopo giorno si posticipa la consegna arrivando a Baghdad, New Dehli, Ulan Bator, finché finalmente tutto è pronto. Entusiasta la signora parte ma, dopo qualche minuto di viaggio, si rende conto di non aver richiesto il biglietto andata e ritorno, ed è terrorizzata dall’idea delle difficoltà che incontrerà in Cina. Dopo dodici giorni di viaggio e 32 treni cambiati arriva finalmente a Pechino e, per prima cosa, corre alla biglietteria. “Un biglietto per Roma!”. E il bigliettaio, senza alzare gli occhi dalla rivista che stava leggendo:
“Telmini o Tibultina?”.