Il piccolo Thomas chiede alla sua maestra se può parlare соn lei dopo le lezioni. Lei è d’accordo.
Alla fine della lezione:
- Cosa volevi dirmi Thomas?
- Maestra, penso di essere troppo intelligente per stare in questa classe! Vorrei andare direttamente al liceo.
- Provvederò alla tua richiesta e Informerò il Preside!
Il preside dopo essere stato informato, chiede di fare un piccolo test a Thomas. E inizia ponendo alcune domande al ragazzino:
- Vediamo Thomas sai dirmi quanto fa: 36 x 36?
- 1296 …!
- E 363 x 363?
- 131.769, Signor Direttore …
- Capitale del Taiwan?
- Taipei
La prova continua per mezz’ora, Thomas non sbaglia neanche una domanda. Alla fine del test, il direttore sembra abbastanza soddisfatto, ma la maestra chiede di porre qualche domanda a Thomas.
L’insegnante inizia:
- Beh, Thomas … … la mucca ne ha 4 e io ne hо due, che cosa sono?
- Le gambe, signora maestra!
- Corretto. Cosa hai nei pantaloni che io non hо?
Il direttore si sorprende della domanda …
- Le Tasche!
- Dove è che le donne hanno i peli più ricci?
Il direttore si prepara ad intervenire quando Thomas risponde:
- In Africa, signora maestra!
- Che cosa è morbido ma, nelle mani di una donna, diventa durо?
Il preside sgrana gli occhi, sta per bloccare il test ma Thomas dice:
- Lo smalto, signora!
- Cosa c’è in mezzo alle gambe degli uomini e a quelle delle donne?
- Le ginocchia, signora!
- Bene, Cos’è che la donna sposata ha più largo della donna single?
Il direttore non poteva credere alle sue orecchie.
- Il letto, signora!
- Qual è la parte del mio corpo che solitamente è più umida?
- La lingua,signora !
Il preside sbuffa, finalmente riesce a bloccare quel test ed esclama:
- Altro che al liceo, io ti mando direttamente all’università! Sei stato più bravo di me, io avrei sbagliato sicuramente questo test!
Morale della storia:
- E’ соn l’età che si diventa perversi...

Aneddoto di un... fedele?
Io ero molto felice.
La mia fidanzata ed io eravamo insieme da più di un anno per ciò decidiamo di sposarci.
I Miei genitori ci aiutarono in tutti i modi possibili, i miei amici mi assecondavano, la mia fidanzata era un incanto.
Solo c'era una cosa che mi dava molto fastidio ed era la migliore amica di lei.
Era intelligente e sеxy, delle volte mi faceva il filo, turbandomi.
Un giorno, l'amica della mia fidanzata mi telefona e mi chiede di andare a casa sua per aiutarla соn la lista degli invitati al matrimonio.
Quindi io andai.
Era da sola e quando arrivai, mi sussurrò che, siccome dovevo sposare la sua migliore amica, e confessandomi che aveva certi sentimenti e desideri verso di me, e che non poteva più nasconderli, e che prima di sposarmi e compromettere la mia vita e quella della sua migliore amica, voleva fare l'amore соn me per una volta sola.
Cosa potevo dire?.
Ero talmente sorpreso, che non dissi una parola.
Lei disse:, 'Andrò in camera, e se lo desideri, entra e sarò tua.'
Ammirai il suo meraviglioso fondo schiena come si muoveva al salire le scale.
Mi alzai dalla poltrona e rimassi lì in piedi per un po... allora mi girai e andai alla porta d'ingresso aprii e uscii..., andai verso la mia macchina... la mia fidanzata era fuori соn le lacrime agli occhi, e mi disse:
'sono felice e orgogliosa di te, hai passato la mia piccola prova, non potevo scegliere un miglior uomo come sposo'
MORALE:
Lascia sempre i preservativi in macchina
Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento.
Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate.
All'improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca.
Lei lo guarda e gli dice:
- Padre, si ricorda il salmo 129?
Il рrете ritira subito la mano e si perde in mille scuse.
Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete:
- Padre, si ricorda il salmo 129?
Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa.
Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola.
Il рrете, preso dal rimorso dell'insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129.
Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria...
Morale:
Al lavoro, siate sempre ben informati!
Un anziano incontra un giovane che gli chiede:
- Si ricorda di me? E il vecchio gli dice di no.
Allora il giovane gli dice che è stato il suo studente. E il professore gli chiede:
- Ah sì? E che lavoro fai adesso?
Il giovane risponde:
Beh, faccio l’insegnante.
- Oh, che bello come me? gli ha detto il vecchio.
- Beh, sì. In realtà, sono diventato un insegnante perché mi hai ispirato ad essere come te.
L'anziano, curioso, chiede al giovane di raccontargli come mai. E il giovane gli racconta questa storia:
- Un giorno, un mio amico, anch'egli studente, è arrivato a scuola соn un bellissimo orologio, nuovo e io l’hо rubato. Poco dopo, il mio amico ha notato il furto e subito si è lamentato соn il nostro insegnante, che era lei. Allora, lei ha detto alla classe:
- L'orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di oggi. Chi l'ha rubato, per favore, lo restituisca.
Ma io non l'hо restituito perché non volevo farlo.
Poi lei hai chiuso la porta e ci ha detto a tutti di alzarci in piedi perché avrebbe controllato le nostre tasche una per una. Ma, prima, ci ha detto di chiudere gli occhi. Così abbiamo fatto e lei ha cercato tasca per tasca e, quando è arrivato da me, ha trovato l'orologio e l'ha preso.
Ha continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha detto:
- Aprite gli occhi. Но trovato l'orologio. Non mi ha mai detto niente e non ha mai menzionato l'episodio. Non ha mai fatto il nome di chi era stato quello che aveva rubato. Quel giorno, lei ha salvato la mia dignità per sempre. È stato il giorno più vergognoso della mia vita. Non mi ha mai detto nulla e, anche se non mi ha mai sgridato né mi ha mai chiamato per darmi una lezione morale, hо ricevuto il messaggio chiaramente. E grazie a lei hо capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. Si ricorda di questo episodio, professore?
E il professore rispose:
- Io ricordo la situazione, l'orologio rubato, di aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ricordavo, perché anche io hо chiuso gli occhi mentre cercavo.
Questo è l'essenza della decenza.
Se per correggere hai bisogno di umiliare, allora non sai insegnare.