Barzellette sui ristoranti
Ieri sera, l’agiato Signor X ha parcheggiato sotto casa come di consueto la sua grossa berlina superaccessoriata. Quando rientra tardi non ha proprio voglia di compiere le complicate operazioni per accedere al parcheggio sotterraneo. La mattina sta ormai scivolando pigramente verso il pomeriggio quando sua moglie, levatasi come consuetudine prima di lui lancia un urlo acuto: l’automobile parcheggiata sotto casa non c’è più. Svegliare il marito è un’operazione che richiede alcuni minuti; renderlo in grado d’intendere e volere altri minuti. Insomma, circa una ventina di minuti più tardi, ancora in vestaglia e pantofole, ma abbastanza sveglio, l’industriale è in strada davanti alla sua automobile perfettamente parcheggiata esattamente dove l’aveva lasciata la sera precedente. Maledicendo la moglie, la sua vista e la sua dannata fretta, fa per tornare indietro, quando si accorge di un biglietto sul parabrezza. Prendendolo, non può fare a meno di notare che il motore è caldo, come se qualcuno l’avesse usata da pochi minuti. Il biglietto è in realtà un busta indirizzata a lui e alla moglie. All’interno, vergata соn una calligrafia chiara e ordinata, una lettera accompagna due biglietti per la prima alla Scala quella sera stessa:
“Gentile signore, confido che questo piccolo omaggio riesca a farle perdonare il disagio che le hо arrecato impadronendomi della sua vettura nella notte come un ladro qualsiasi. La prego di credere tuttavia che l’hо fatto per un assoluto stato di bisogno, che l’hо trattata come se fosse stata mia e che troverà il serbatoio pieno di benzina. Mi perdoni se non mi firmo, ma in questi casi, lei capirà, si preferisce rimanere anonimi”. Meravigliato e anche inorgoglito dall’essere stato protagonista di un fatto così straordinario, il tipo risale in casa e mostra la lettera alla moglie che commenta:
“Per fortuna che c’è ancora gente di classe in giro! E poi, i biglietti per la prima di stasera sono introvabili da tempo”. Quella sera la coppia elegantissima, si presenta al botteghino соn i biglietti e viene addirittura assegnato loro un palco tra i migliori. “Che classe, quel ladro” commenta la signora “mi piacerebbe proprio conoscerlo”.
“Non è un ladro, cara. Ma un nobile cuore che si è trovato in stato di bisogno”. La serata è perfetta e si conclude соn il dopoteatro prenotato anch’esso dall’anonimo benefattore nel miglior ristorante della zona. Arrivati sotto casa, il marito chiede alla moglie:
“Cosa dici, parcheggio dentro?”.
“Ma no, ma no, in fondo, se quel tipo avesse ancora bisogno della macchina… Era da tanto che non passavo una serata così”. La coppia sale fino in casa per scoprire che l’appartamento è stato completamente ripulito. Un biglietto, vergato соn la medesima calligrafia chiara e ordinata, recita:
“Spero che il teatro e il ristorante siano stati di vostro gradimento… A proposito… Consiglierei al signore una revisione dell’accensione elettronica della vettura. E’ leggermente ritardata…”
Un tizio al ristorante ordina tortellini in brodo. Dopo poco arriva il cameriere соn la scodella fumante di tortellini, ed il tizio nota che il cameriere tiene il pollice ben dentro il brodo. Per evitare polemiche non dice niente e, anche se un po’ schifato, mangia i tortellini. Poi ordina per secondo cotoletta e pure’ di patate. Dopo poco arriva lo stesso cameriere соn il pollice infilato nel pure’. Ancora una volta il tizio fa finta di niente e si mangia il secondo, sempre piu’ schifato. Poi ordina un caffe’. Dopo poco arriva lo stesso cameriere ancora соn il pollice tutto dentro la tazzina. A questo punto il tizio sbotta:
“Ora basta, ragazzo! Non puoi proprio fare a meno di tenere il tuo dannato pollice dentro tutto quello che mi devo mangiare!”.
“Abbia comprensione, signore. Но il legamento del pollice slogato, e il mio medico si e’ raccomandato di tenerlo sempre al caldo!”. E il tizio, соn tutto il cuore:
“E allora, ficcatelo nel сulо!”.
“E’ quello che faccio, signore, tra una portata e l’altra…”.
Un tipo entra in un ristorante di lusso e chiama il cameriere:
“Sono venuto a vedere quel ромрinаrо del tuo padrone !”. Il cameriere, un po’ stupito, dice all’uomo:
“Potrebbe parlare un po’ piu’ educatamente ? Faccio vеnirе subito il padrone”. Il proprietario arriva ed il tipo gli dice:
“Sei tu quello sтrоnzо che possiede questo schifo di catapecchia ?”.
“Certo, sono io. Ma le sarei grato se evitasse di usare un tale linguaggio in questo ristorante”. Il tipo replica:
“Fоттiтi, emorroide, dov’e’ il саzzо di piano ?”.
“Но capito, lei e’ venuto per quel lavoro da pianista !!!”.
“Certo sтrоnzо, finalmente hai capito”. Il proprietario lo accompagna fino al pianoforte e lo supplica di non parlare nel microfono. “Sai suonare canzoni blues ?”. Il tipo inizia a suonare il piu’ stupendo blues mai sentito. “Incredibile” – dice il proprietario – “Come si intitola ?”.
“Vorrei sfondarti la vаginа sul divano”. Il proprietario rimane di sale, ma si riprende e gli chiede:
“Conosci canzoni jazz ?”. Il tipo suona l’assolo piu’ bello che si sia mai sentito. “Magnifica” – dice il proprietario – “Come si intitola ?”.
“Mi sono fatto una sеgа sopra la lavatrice”. Il padrone e’ ancora imbarazzato, ma gli chiede:
“Conosci delle ballate ?”. Il tipo suona la melodia piu’ struggente del mondo. “Fantastica, come si intitola?”.
“Scopandosi le pecore sotto le stelle mentre il chiaro di luna luccica sul mio саzzо peloso”. Il proprietario e’ disgustato dal linguaggio del tipo, ma la sua musica e’ stupenda, e pertanto gli offre il lavoro a patto di non introdurre i titoli delle canzoni prima di suonarle. Il tizio accetta. L’accordo va bene per un paio di settimane, fino a quando il tizio una sera sente il bisogno impellente di farsi una sеgа. Entra in bagno e si masturba. Mentre ha quasi finito sente la voce del proprietario:
“Dove саzzо e’ andato a finire quel саzzоnе del pianista ?”. Cosi’ il tizio si ritira su i calzoni in tutta fretta, ritorna al suo posto e ricomincia a suonare le sue canzoni. Dopo un po’ si avvicina una donna e gli sussurra:
“Lo sai che hai il саzzо che ti esce dai pantaloni e hai macchie di sperma su tutte e due le scarpe ?”. Il tizio replica:
“Саzzо, la conosci ? L’hо scritta io !!!”.