Barzellette sui turisti e sui viaggi, Barzellette turista vacanze

I messaggi sui voli di linea che non vorreste mai sentire:
1. Pilota:
“Signore e signori abbiamo appena raggiunto l’altezza stabilta. Potrete slacciare le cinture di sicurezza e muovervi liberamente, però per favore rimanete dentro l’aereo”.
2. Hostess:
“Grazie per viaggiare соn Alitalia. Speriamo vi siate divertiti a incrementare il nostro business, così come noi ci siamo divertiti a portarvi a spasso”.
3. Pilota (prima di un viaggio transatlantico):
“Signore e signori questo è il vostro pilota che vi parla dalla cabina di pilotaggio. Volevo solo ricordarvi che i cuscini dove siete seduti possono essere usati come galleggianti in caso di emergenza”.
4. Pilota:
“Nemico a ore 6. Azionare sedile ejettabile!”
5. Pilota:
“Ummmmmmmm… саzzо… (poi silenzio)”
6. Pilota (appena dopo il decollo):
“Signore e signori, questo è il vostro pilota che vi parla. Vi sarete accorti dell’improvviso cambio di direzione. Stiamo tornan do indietro perché… uhmmm abbiamo dimenticato qualcosa”.
7. Pilota:
“Sono sicuro che la perdita del motore destro non sia passata inosservata. Niente panico comunque, viaggeremo più leggeri e arriveremo prima a terra”.
8. Pilota:
“Signore e signori, buongiorno. Questo è il vostro capitano che vi parla. Dovrete essere un po’ pazienti соn me; questo tubo volante è parecchio diverso dalle navi in cui sono abituato armeggiare”.
9. Pilota:
“Sarebbe buona idea se tutti quanti in questo preciso momento chiudeste le finestrelle e vi concentraste sul film che trasmetteremo entro breve”.
10. Pilota:
“Abbiamo appena raggiunto l’altezza massima di 40 mila… oh nooooooooooooooooo!!”
11: Pilota al copilota (non si accorge di parlare соn l’intero equipaggio):
“E’ normale che questo coso lampeggi sempre?”
12. Hostess:
“Il pilota mi ha appena chiesto di controllare se ci sono paracaduti per tutti quanti, ma non c’è assolutamente bisogno di allarmarsi”.
13. Pilota:
“Но bevuto un po’ troppo…”
14. Hostess:
“Vi consiglio questo vino. Ne hо appena portato due bottiglie al pilota”.
15. Copilota:
“Hey capitano, fatti un altro tiro…”

Su un aereo viaggiano un uomo e sul sedile accanto un pappagallo. Passa la hostess che chiede cosa desiderino. Il pappagallo si rivolge all’hostess in modo volgare:
“Brutta sтrоnzа, рuттаnа, portami un whisky”. L’uomo seduto li’ accanto, molto timido, invece le chiede:
“Mi scusi, mi potrebbe per favore portare un caffe’?”. L’hostess e’ offesa a morte, ma preferisce subire e tacere e si dirige verso la cabina del comandante. Torna poco dopo соn un whisky, ma senza il caffe’. Il pappagallo beve, ma subito dopo ricomincia a sbraitare:
“Рuттаnа di una тrоiа! Ma che schifo di liquore m’hai portato. Ma va in malora e smettila di farti fоттеrе dal capitano e portamene un altro!”. Anche l’uomo timidamente chiede:
“Mi scusi, ma si e’ dimenticata il mio caffe’. Me lo potrebbe portare?”. L’hostess e’ inviperita, ma tace e torna nella cabina del comandante. Poco dopo ne esce соn un whisky, ma di nuovo senza il caffe’. Nuove imprecazioni del pappagallo, mentre anche il signore si inalbera:
“Ma, insomma, vecchia тrоiа, e’ due volte che ti chiedo un caffe’ e te ne dimentichi sempre. Sei proprio una рuттаnа!”. La hostess, offesa a morte, torna nella cabina del comandante. Poco dopo ne escono tre steward grandi e grossi che prendono il signore e il pappagallo e li sbattono a calci fuori dal portellone dell’aereo. Mentre stanno precipitando il pappagallo si rivolge all’uomo e gli dice:
“Certo che per uno che non sa volare, tu ne hai di fegato!”.
Si trovano in tre, italiani, su un treno diretto in Austria. Il primo attacca bottone, spiegando di essere proprietario di un mobilificio di Cantù, e di recarsi in Austria per arredare un lussuoso castello; il secondo dice di essere modenese, proprietario di un autosalone specializzato in auto d’epoca, e spiga che ne vende oltre 500 al mese; va in Austria a vedere un lotto di vecchie Porsche d’epoca da recuperare. Il terzo, candidamente, dichiara di essere di Milano, e di avere 15 milioni in contanti e due settimane di ferie, di avere saputo dell’esistenza di una casa di tolleranza nuovissima, e di voler usufruire dei servigi di una trentina di ragazze nuove. I tre chiacchierano del più e del meno, quando si avvicina la frontiera austriaca. Il primo, visibilmente turbato, confessa:
“Visto che siamo entrati in confidenza, prima di varcare il confine devo dirvi di avere davvero esagerato: io non sono proprietario di un mobilificio, sono un semplice falegna me e vado in Austria solo per vedere una partita di legno. Vi prego di scusare la mia bugia iniziale.” Il secondo non sa trattenere un sospiro, e si sbottona:
“Visto il clima di confidenza e sincerità che si è creato, anch’io devo confessare di avere mentito; non sono il proprietario di un autosalone di auto d’epoca, sono un semplice meccanico e vado in Austria a comprare un pezzo di ricambio per l’auto di un cliente. Davvero mi dispiace per aver raccontato la balla dell’autosalone.” Tutto rosso in faccia, anche il terzo decide di raccontare la verità:
“Ragazzi, siete stati sinceri соn me, alla fine, quindi anch’io devo confessare di averla sparata grossa: io non sono di Milano, sono di Cologno Monzese.”