Cosa succede se hai due mucche: organizzazione statale.
Per esemplificare le definizioni, immaginiamo che tu abbia due mucche:
FEUDALESIMO: Il tuo signore si prende metà del latte.
SOCIALISMO: Il governo le prende e le mette in una stalla insieme alle mucche di tutti gli altri. Tu devi prenderti cura di tutte le mucche. Il governo ti da’ esattamente il latte di cui hai bisogno.
SOCIALISMO REALE O BUROCRATICO: Il governo le prende e le mette in una stalla insieme alle mucche di tutti gli altri. A prendersi cura di loro è un gruppo di ex allevatori di polli. Tu devi prenderti cura delle galline prese agli ex allevatori di polli. Il governo ti dà esattamente il latte e le uova di cui i regolamenti stabiliscono che hai bisogno.
FASCISMO: Il governo le prende entrambe, ti assume perché te ne prenda cura e ti vende il latte.
NAZISMO: Hai 2 vacche. Il governo prende la vасса bianca e uccide quella nera.
COMUNISMO: I tuoi vicini ti aiutano a prendertene cura e tutti insieme vi dividete il latte.
COMUNISMO RUSSO: Tu devi prendertene cura, ma il governo si prende tutto il latte.
COMUNISMO ITALIANO: Si parla di una terza via соn qualcuno che si prenda cura delle mucche e ti porti il latte a casa, ma intanto le mucche muoiono.
DITTATURA: Il governo le prende entrambe e ti fucila.
DEMOCRAZIA: Hai 2 vacche. Si vota per decidere a chi spetta il latte.
DEMOCRAZIA DI SINGAPORE: Il governo ti multa per il possesso non autorizzato di due animali da stalla in un appartamento.
REGIME MILITARE: Il governo le prende antrambe e ti arruola nell’esercito.
DEMOCRAZIA PURA: I tuoi vicini decidono chi si prende il latte.
DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA: I tuoi vicini nominano qualcuno perche’ decida chi si prende il latte.
DEMOCRAZIA AMERICANA: Il governo promette di darti due mucche se lo voti. Dopo le elezioni, il presidente e’ messo sotto impeachment per aver speculato sui futures bovini. La stampa ribattezza lo scandalo «Cowgate».
DEMOCRAZIA INGLESE: Le nutri соn cervello di pecora e loro impazziscono. Il governo non fa nulla.
BUROCRAZIA: All’inizio il governo stabilisce come le devi nutrire e quando le puoi mungere. Poi ti paga per non mungerle. In seguito le prende entrambe, ne uccide una, munge l’altra e ne butta via il latte. Alla fine ti costringe a riempire alcuni moduli per denunciare le mucche mancanti.
ANARCHIA: O le vendi a un prezzo equo, oppure i tuoi vicini provano a ucciderti per prendersi le mucche. Comunque lasci che si organizzino in autogestione.
CAPITALISMO: Ne vendi una e ti compri un toro ed avere dei vitelli соn cui iniziare un allevamento.
CAPITALISMO SELVAGGIO: Hai 2 vacche. Fai macellare la prima e obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 vacche. Alla fine licenzi l’operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vасса di sfinimento.
CAPITALISMO ALLA BERLUSCONI: Hai 2 vacche. Ne vendi 3 alla tua società quotata in borsa utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito соn una partecipazione in una società soggetta ad offerta pubblica e nell’operazione guadagni 4 vacche, beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di 5 vacche. I diritti sulla produzione del latte di 6 vacche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una società соn sede alle Isole Caiman posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua società i diritti sulla produzione del latte di 7 vacche. Nei libri contabili di questa società figurano 8 ruminanti, соn l’opzione d’acquisto per un ulteriore animale. Nel frattempo hai abbattuto le 2 vacche perché sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti diventi… Presidente del Consiglio.
CAPITALISMO DI HONG KONG: Ne vendi tre alla tua societa’ per azioni, usando le lettere di credito aperte da tuo cognato presso la banca. Poi avii uno scambio debito-azioni соn un’offerta pubblica, e riesci a riprenderti tutte e quattro le mucche соn uno sgravio fiscale per il mantenimento di cinque mucche. I diritti sul latte di sei mucche sono trasferiti tramite un intermediario panamense a una compagnia delle Isole Cayman di proprietà dell’azionista di maggioranza, che rivende alla tua Spa i diritti sul latte di tutte e sette le mucche. Il bilancio annuale afferma che che la società è proprietaria di otto mucche, соn un’opzione sull’ acquisto di un’altra. Nel frattempo tu uccidi le due mucche perchè il latte e’ cattivo.
AMBIENTALISMO: I Verdi ti vietano sia di mungerle che di ucciderle.
FEMMINISMO: Hai due mucche. Loro si sposano e adottano un vitellino.
TOTALITARISMO: Il governo le prende e nega che siano mai esistite. Il latte è messo fuori legge.
POLITICAL CORRECT: Sei in rapporto (il concetto di «proprietà» è simbolo di un passato fallocentrico, guerrafondaio e intollerante) соn due bovini di diversa età (ma altrettanto preziosi per la società) e di genere non specificato.
SURREALISMO: Hai due giraffe. Il governo ti costringe a prendere lezioni di fisarmonica.
INDIA: Hai due mucche. Le adori.
REGIME MAFIOSO: Avevi due mucche.
CONTROCULTURA: Ehi, capo…. tipo che cioe’ ce stanno due mucche. Oh! devi proprio farti un tiro de `sto latte. Chefforza aho!

Primi mesi del 2010. Berlusconi si trova negli Stati Uniti in visita diplomatica alla Casa Bianca.
La sera del giorno del suo arrivo si trova ad un ricevimento tenuto dal Presidente Obama; insieme a lui ci sono alcuni suoi collaboratori, tra i quali il coordinatore della sezione americana del PDL, che non lo incontrava da parecchio tempo.
Durante la cena di gala, il coordinatore, seduto accanto al premier, si complimenta calorosamente соn lui per la linea del suo governo in Italia:
“Signor Presidente, che piacere incontrarla di nuovo dopo così tanto tempo! Grazie per il grande servizio che sta rendendo al popolo italiano, la ringrazio a nome della stragrande maggioranza degli italiani residenti negli Stati Uniti, che sono nostri affiliati. Volevo cogliere questa occasione per chiederle di onorarci della Sua presenza al convegno del PDL americano che si terrà fra 2 giorni, nella maggiore metropoli dell’Illinois…”
Al che il presidente, notoriamente gioviale e sempre cordiale coi suoi collaboratori, si mostra titubante e imbarazzato dalla richiesta e inizia a tergiversare:
“ehm…mio caro, ti ringrazio dell’invito, ma temo proprio di non farcela…sai, questa visita non è proprio una passeggiata e io alla mia età inizio a sentire la fatica…”
Il coordinatore, stupito da una reticenza che non si aspettava, prova ad persuaderlo:
“ma, signor Presidente, se è una questione di stanchezza non deve preoccuparsi, mi preoccuperò personalmente di garantirle una trasferta nella massima comodità ed agiatezza: hо contatti соn gli alti responsabili dell’aeroporto di Washington, le farò riservare un aereo di linea apposta per lei e una volta arrivato la farò alloggiare nella suite più lussuosa dell’albergo più lussuoso della città…”
“mmh…ti ringrazio caro, ma non vorrei creare troppo disturbo…e poi il mio aereo riparte fra 3 giorni, sarebbe una sfacchinata per me…”
“ma…. Signor Presidente, il problema non sussiste, ci penserò io a procurarle un volo posticipato, che le permetta di riposarsi adeguatamente…avanti signore, sarebbe una sorpresa clamorosa per la nostra platea…è prevista la presenza di almeno 70.000 sostenitori pronti ad osannarla e a cadere in delirio alla sua vista, glielo giuro…averla соn noi renderebbe l’evento memorabile…”
“Ti ringrazio mio caro. Ma proprio non me la sento. Sono certo che tu sei in grado di galvanizzare quelle 70.000 persone anche senza il mio aiuto, e che saprai cavartela egregiamente anche senza di me. Sei in gamba, d’altronde mica ti hо nominato coordinatore nazionale a caso…”
Di fronte all’ennesimo rifiuto del premier, il coordinatore desiste dal tentare di convincerlo, visibilmente deluso.
“Beh…signor Presidente, se queste sono le sue volontà, le rispetterò senz’altro…peccato, però…ma mi tolga una curiosità: lei, da che la conosco, ha sempre amato i bagni di folla e stare in mezzo alla sua gente, e questa era sicuramente un’occasione imperdibile per vеnirе acclamato da una immensa platea. Non è da lei tirarsi indietro…Presidente, ad essere sinceri quasi non la riconosco…”
A questo punto Berlusconi gli si fa più vicino e inizia a dire a voce bassa:
“Hai ragione figliolo, hai diritto almeno ad una spiegazione…ma vorrei che restasse fra noi due…allora, hai presente quel che mi è capitato a Milano, a dicembre dello scorso anno?
“Oh sì signore, che evento disdicevole…”
“Già…allora, hо tenuto un comizio a Milano, e mi è arrivata una statuetta del Duomo in faccia, e mi ha fatto discretamente male…poi dopo un mese hо tenuto un comizio a Roma, e lì hanno fermato appena in tempo un ragazzo che nascondeva in tasca un modello in marmo del Colosseo, pronto a tirarmelo…ora, mi hai detto che questo convegno si terrà nella città più grande dell’Illinois, giusto?”
“Sì signore…a Chicago…”
“Bravo, appunto…chissà cosa potrebbe arrivarmi addosso, lì…”