Una giovane ragazza di chiesa va a confessarsi dal parroco.
"Padre, ieri mi è successo qualcosa di terribile..."
"Ma cosa mi dici, figliola mia..."
"Mi hanno violentata"
"Ma cosa mi dici, figliola mia..."
"Davvero, è stato terribile. E' successo vicino a casa mia. Mi hanno aspettato in un vicoletto... Erano tutti col passamontagna..."
"Ma cosa mi dici, figliola mia..."
"Hanno profanato il mio corpo dappertutto..."
"Ma cosa mi dici, figliola mia..."
"E tutti loro - оddiо che vergogna - a turno hanno immesso il loro fetido membro tra le mie labbra..."
"Ma cosa mi dici, figliola mia..."
"Erano in cinque, padre. Me lo ricordo bene..."
"Ma cosa mi dici, figliola mia? Va' a recitare 10 Padrenostro e 3 Ave Maria e pentiti per le bugie che hai appena pronunciato!"
"Ma... Padre: le hо detto solo la pura verità!"
"Ma cosa mi dici, figliola mia? Se non te ne sei accorta, eravamo in sei. E per giunta io sono stato l'unico a non mettertelo in bocca prima che arrivasse la polizia!"
Un tizio che da tempo non si confessa, colto da scrupoli, decide di confessarsi. Dopo una sofferta preparazione, si avvicina al confessionale e соn sorpresa scorge che il рrете è un suo compagno di scuola. Emozionato dice:
“Mario, sei tu? Io sono Giuseppe, ti ricordi, eravamo in banco assieme alle medie! Ma hai preso la tonaca? Non avrei mai detto che un tipo come te, birichino, si sarebbe fatto рrете!”
E l’altro:
“Si’, caro mio, questi sono i casi della vita, ma tu che cosa fai?”.
“Sono un acrobata, lavoro in un circo e giro il mondo”.
“Davvero? E pensare che a scuola non sapevi neanche salire la pertica! “.
A conferma della sua bravura Giuseppe spicca un balzo, si aggrappa ad un enorme lampadario che pende dalla navata centrale, si dondola, fa un salto mortale e vola verso l’altro lampadario, si lascia, fa un triplo salto mortale carpiato e arriva in piedi davanti al confessionale. In fondo alla chiesa, due vecchiette sono raccolte in preghiera e a questa scena, una fa all’altra:
“Guarda che penitenze assegna questo nuovo parroco! E’ meglio che andiamo a confessarci nella parrocchia vicina!”.
Un turista americano e’ in visita a Venezia ed ovviamente vuole girarla in gondola. Sale, si accomoda e poi si rivolge al gondoliere:
“Bella questa little ship, quanto tempo impiegate a costruire this?”. Il gondoliere si gongola e comincia a raccontare:
“Sa, sior, chi la fa i xe maestri d’ascia, serve duxento tochi de legno, deve prendere la forma… un anno circa”. L’americano se la ride e risponde:
“Noi in USA соn nostra high tecnology impieghiamo 1 month, 1 mese”. Il gondoliere ci rimane un po’ male e continua a vogare. Dopo un po’ passano davanti a Ca’ Dario e l’americano ricomincia:
“Wonderful this palace, quanto avete impiegato a costruirlo?”. Il gondoliere fiero spiega:
“Vedeo, sior, questo xe un tipico esempio de la splendida arte de la Serenissima Repubblica coi so marmi, i lavori de cesello… decine de anni sior”. L’americano esplode in una sonora risata:
“Noi in USA costruiamo palaces in serie like this, uno ogni 6 mesi”. Il gondoliere, ferito nel patrio orgoglio, comincia a meditare la vendetta verso l’americano cafone. Si fermano in Riva degli Schiavoni ed il gondoliere accompagna l’ospite fino a Piazza San Marco. Qui l’americano si ferma ad ammirare la Chiesa соn i suoi mosaici dorati e ricomincia:
“Oh, very, very good this church… quanti tempo avete impiegato per costruire?”. A questo punto il gondoliere, соn un ghigno beffardo, risponde:
“Me spiase, sior, no so cossa dirghe, co son passato ieri no ghe gera miga tuta sta roba”.
Spinto dal desiderio di guarigione, uno storpio si reca in un paesino sperduto dove pare che un рrете compia miracoli. Entra in chiesa faticosamente appoggiandosi su due robuste stampelle:
“Padre, sono storpio dalla nascita, la mia vita e’ un inferno, un miracolo e’ la mia ultima speranza”. Al che il рrете gli chiede:
“Non preoccuparti, figliolo, come ti chiami?”.
“Mi chiamo Peppe”.
“Bene Peppe, tu hai fede in Dio?”.
“Certo!”.
“Allora vai dietro l’altare e… prega… Anch’io preghero’ e vedrai che il miracolo arrivera’!”. Rincuorato Peppe si avvia zoppicando dietro l’altare. Passano un paio d’ore, durante le quali sia il рrете che Peppe pregano… pregano… pregano, e a un certo punto entra un altro sventurato che соn voce strozzata e balbettando fa:
“Paaadreee… la pregooo… hо avuto una terribile malattiaaaa… non riesco piu’ a parlare beeeneee… e… non ce la faccio piuuuuu’… “. Al che il рrете gli risponde:
“Non preoccuparti figliolo, come ti chiami?”.
“Mi chiamo Giovanni”.
“Bene, Giovanni, tu hai fede in Dio?”.
“Certo!”.
“Allora vai dietro l’altare e… prega… Vedrai che il miracolo arrivera’ “. Giovanni rincuorato da tanta sicurezza si avvia andando dietro l’altare. Passano le ore, durante le quali sia il рrете che Peppe e Giovanni pregano… pregano… e pregano. Ad un tratto il рrете, quasi delirando, alza la testa, rivolge gli occhi al cielo e grida:
“Peppeeeee, lancia una stampellaaaaa, che non ti serve piu’!”. E… vooomm da dietro l’altare vola una stampella. E il рrете, gridando piu’ forte:
“Peppeeeee, lancia anche l’altra stampellaaaaa, che non ti serve piu’!”. E… vooomm da dietro l’altare vola l’altra stampella. E allora il рrете gridando a piu’ non posso, in pieno delirio da miracolo:
“Giovanniiii parlaaa, di’ qualcosaaaa!”. E Giovanni, affacciandosi da dietro l’altare, indicando соn il pollice dietro di lui, соn voce strozzata e balbettando fa:
“… e’ caaascato Peeeeppe…”.