Barzellette In chiesa preti frati monaci e suore
Gesu’ e San Pietro percorrono annoiati in Ferrari le vie della citta’ quando San Pietro dice:
“Maestro, guarda, li’ c’e’ Lazzaro”.
“Ah, bene, adesso gli facciamo prendere un bello spavento!”. Detto e fatto, Gesu’ accelera e investe il povero Lazzaro, che viene scaraventato violentemente a terra. Gesu’ frena e retrocede fino al corpo esanime, abbassa il finestrino e dice:
“Lazzaro, alzati e cammina!”. Ma il саdаvеrе rimane immobile. “Lazzaro, alzati e cammina!!”. Ma non ottenne alcun risultato. Gesu’ – un po’ preoccupato – scende dall’auto e si avvicina al morto, lo osserva e ritorna di corsa all’auto, gridando:
“Pietro, andiamocene di qui, presto! Quello non era Lazzaro!”
Una volta un uomo percorreva di notte in auto una strada deserta quando il motore gli si ruppe vicino ad un convento. Busso’ alla porta e venne ad aprire un anziano monaco che accetto’ di ospitarlo per la notte. Mentre cercava di addormentarsi senti’ uno strano e dolcissimo suono. La mattina dopo chiese ai monaci che tipo di suono fosse, ma loro gli dissero:
“Noi non possiamo dirglielo perche’ lei non è un monaco”. Deluso, l’uomo li ringrazio’ e, riparata la macchina, riparti’. Alcuni anni dopo il tizio, divenuto una persona molto importante, si trovo’ a ripassare davanti al convento; i monaci lo accolsero соn grande cordialita’. Durante la notte il tizio senti’ lo stesso rumore che aveva sentito anni prima, ma non riesci’ a capire che tipo di suono fosse. Cerco’ di fare pressione sul capo monaco ma non ci fu nulla da fare:
“Ci dispiace, ma lei non e’ un monaco e non possiamo dire di che suono si tratta”.
“Sono anni che sto impazzendo per sapere l’origine di questo suono dolcissimo. Come posso divenire un monaco?”. I monaci risposero:
“Lei deve viaggiare per tutta la Terra e ci deve dire quanti fili di erba esistono ed il numero esatto dei granelli di sabbia che ci sono in tutto il mondo. Quando Lei trovera’ questi numeri, Lei diverrà un monaco”. Quaranta anni più tardi, il tizio ritorno’ e busso’ alla porta del convento, dicendo:
“Io hо viaggiato per tutta la Terra e hо trovato quello che mi avete chiesto. Ci sono 145,236,284,232,987 fili di erba e 231,281,219,999,129,382,776 granelli di sabbia sulla Terra”. Il monaco rispose:
“E’ esatto, fratello. Ora sei un monaco e ti possiamo portare nel luogo dove si produce il dolcissimo suono”. I monaci condussero l’uomo a una porta di legno, dove il monaco disse:
“Il suono si trova dietro questa porta”. Il tizio gira la maniglia, ma la porta e’ chiusa e allora chiede:
“Posso avere la chiave?”. I monaci gli diedero la chiave, e lui aprì la porta. Dietro alla porta di legno c’era un’altra porta fatta di pietra, anch’essa chiusa. L’uomo chiese ed ottenne la chiave della porta della pietra e соn essa apri’ la porta, ma trova un’altra porta fatta di rubino, anch’essa chiusa a chiave. Ricevuta la chiave dai monaci il tizio apri’ la porta, ma trovo’ un’altra porta, questa volta di zaffiro. E cosi’ via соn la porta di smeraldo, d’argento, di topazio e un’ultima d’oro massiccio. “Finalmente – dissero i monaci – Questa è l’ultima chiave dell’ultima porta”. L’uomo, finalmente sollevato, apri’ la porta, girò la maniglia, ed entro’. E finalmente vide l’origine di quel dolcissimo suono. Ma io non posso dirti quello che era perché tu non sei un monaco.