Barzellette In chiesa preti frati monaci e suore
Due tizi, Caio e Sempronio, naufragano in un’isola deserta. Il clima e’ bello e la nave соn cui sono naufragati e’ piena di cibarie. Vivono quindi felici per qualche mese, ma un giorno Caio confessa a Sempronio:
“Sarei proprio felice se potessi fumarmi una sigaretta!”.
E Sempronio:
“Beh, a dire la verita’, io ne hо, ma tutto a questo mondo si paga. Se ne vuoi una mi devi dare il сulо”.
Poiche’ il desiderio del fumo e’ forte Caio accetta. Dopo l’atto sessuale Sempronio gli offre la sigaretta che Caio si fuma соn grande avidita’. Passa qualche giorno e Caio:
“Dio, se potessi avere un’altra sigaretta”.
E Sempronio:
“Beh, lo sai qual e’ il prezzo. Se ci stai non ci sono problemi”.
Cosi’ nuovamente Sempronio abusa di Caio e dopo gli offre la sigaretta. La cosa si ripete per molte volte, finche’ un giorno all’ennesima richiesta di Caio, Sempronio gli dice:
“Mi dispiace, ma le sigarette sono finite”.
E Caio:
“Fa lo stesso, me le dai un’altra volta”.
Don Gennarino, 42 anni, un metro e sessanta, senza capelli e secco secco, aveva aspettato tanto… ma alla fine c’era riuscito a portare sull’ altare la bella donna Cuncetta: 37 anni e 140 Kg. Proprio ‘nu piezz’ ‘e femmena. I due avevano gia’ salutato amici e parenti e si erano ritirati felici ed emozionati a consumare la prima notte di matrimonio. “Donna Cunce’, finalmente…”.
Don Gennari’, che emozione… Io andrei in bagno a mettermi il pigiamino, Voi permettete?”.
Prego, don Gennari’, ma fate presto. Io intanto mi accomodo sul letto”.
Restata sola, donna Cuncetta preparo’ il letto e si tolse quel fastidiosissimo corpetto che l’angustiava poiche’ le restringeva la circonferenza della vita di oltre un metro. Fu una vera esplosione… di grasso. Don Gennarino nel frattempo aveva indossato un bel pigiamino rosso, соn tutti PonPon, comprato apposta per camuffare un po’ la sua spettrale magrezza. I due si ritrovano dopo un po’ sul letto e… vinta l’emozione, don Gennarino esclama:
“Donna Cunce’… Voi permettete?”.
“Don Gennari’… Vostro dovere!”.
Ezzacchete! “Donna Cunce’… e’ entrato?”.
“No! Don Gennari’… avete preso una piega di grasso ! “.
Don Gennarino era mortificato, rosso rosso, si ritiro’ in un angolo … ma… non poteva e dopo un po’ ritorno’ all’attacco:
“Donna Cunce’… Voi permettete?”.
“Don Gennari’… ripeto… Vostro dovere ! “.
Zac ! “Donna Cunce’… e’ entrato?”.
“No! Don Gennari’… avete preso un’altra piega di grasso!”.
Era ormai una questione di orgoglio…Zac ! “Donna Cunce’… e’ entrato?”.
“No! Don Gennari’… avete preso una piega di grasso!”.
“Donna Cunce’… posso? Me putisseve fa ‘nu grande piacere?”.
“Don Gennari’, chiedete pure”.
“Me putisseve fa ‘na рisсiатinа orientativa?”.
Un tizio che da tempo non si confessa, colto da scrupoli, decide di confessarsi. Dopo una sofferta preparazione, si avvicina al confessionale e соn sorpresa scorge che il рrете è un suo compagno di scuola. Emozionato dice:
“Mario, sei tu? Io sono Giuseppe, ti ricordi, eravamo in banco assieme alle medie! Ma hai preso la tonaca? Non avrei mai detto che un tipo come te, birichino, si sarebbe fatto рrете!”
E l’altro:
“Si’, caro mio, questi sono i casi della vita, ma tu che cosa fai?”.
“Sono un acrobata, lavoro in un circo e giro il mondo”.
“Davvero? E pensare che a scuola non sapevi neanche salire la pertica! “.
A conferma della sua bravura Giuseppe spicca un balzo, si aggrappa ad un enorme lampadario che pende dalla navata centrale, si dondola, fa un salto mortale e vola verso l’altro lampadario, si lascia, fa un triplo salto mortale carpiato e arriva in piedi davanti al confessionale. In fondo alla chiesa, due vecchiette sono raccolte in preghiera e a questa scena, una fa all’altra:
“Guarda che penitenze assegna questo nuovo parroco! E’ meglio che andiamo a confessarci nella parrocchia vicina!”.