Barzellette Genitori e Figli
Un anziano napoletano che viveva nelle campagne del milanese, in primavera si faceva sempre aiutare dal figlio a ripiantare il giardino, ma poiché quell’anno suo figlio era in prigione, purtroppo non lo poteva aiutare.
L’anziano scrisse al figlio in prigione spiegandogli questa sua piccola tragedia.
“Caro Gennaro, Mi sento molto triste poiché quest’anno non posso ripiantare il giardino come ogni anno. Sono troppo vecchio per farlo io da solo. Se tu fossi qui, non sarei così triste, poiché ci penseresti tu a rizapparmi tutto il giardino. TUO PADRE
Un paio di giorni più tardi l’anziano ricevette una lettera dal figlio.
Caro papà, Per саriтà, non zappare il giardino. Lì hо nascosto tutti i miei soldi e la mia droga da vendere. TUO FIGLIO GENNARO
Alle sei del seguente mattino, i carabinieri di Milano arrivano e scavano per tutto il giardino senza trovare traccia né dei soldi né della droga. Scusandosi соn l’anziano signore, i carabinieri vanno via.
Dopo tre giorni il padre riceve una lettera dal figlio.
Caro papà, Adesso puoi ripiantare il giardino. E’ stato il meglio che hо potuto fare considerando le circostanze. UN ABBRACCIO, TUO FIGLIO GENNARO.
Il giovane e brillante neolaureto in medicina torna a casa da papà per fare un po’ di pratica assieme a lui. Il padre, fiero della laurea del figlio, lo scoraggia immediatamente:
“Caro mio, la laurea ti serve solo per imparare le cose teoriche, ma è sul campo che si impara di più. Oggi mi seguirai nel mio giro quotidiano di visite e capirai”. Si recano dalla prima persona che ha richiesto la visita a domicilio. Entrano in casa e vedono una donna malconcia sdraiata a letto. La visita e, dopo aver scritto due righe sul taccuino, gli cade la penna a terra. La raccoglie e dice alla signora:
“Si riposi e smetta di fare i lavori di casa in modo così maniacale”. Escono dalla casa della signora e il figlio chiede al padre:
“Ma come hai fatto a sapere che fa le pulizie in modo maniacale?"
"Semplice, quando hо fatto cadere apposta la penna per terra nel raccoglierla mi sono accorto che non c’era un filo di polvere”. La casa dopo il padre decide di far provare al figlio. Entrano in casa e c’è una donna a letto. Il dottore giovane la visita e poi fa cadere anche lui la penna a terra. “Bene signora, stia tranquilla e non faccia per un po’ lavori per la parrocchia”. Escono. A questo punto il padre domanda incuriosito “Ma come hai fatto ha sapere che fa troppi lavori per la parrocchia”.
“Semplice, quando hо fatto cadere la penna, nel raccoglierla hо visto il рrете sotto il letto…”
Nel medioevo, quando un uomo moriva, per certificarne l'avvenuto decesso, veniva chiamato il medico condotto, il quale usava infliggere dolore al morto per verificare l'effettiva dipartita.
Il metodo più usato era un potente morso alle dita dei piedi, quasi sempre l'alluce.
Nel dialetto del popolino, il medico assunse così il nome di 'beccamorto'.
Questa pratica diede origine ad un vero e proprio mestiere che veniva tramandato da padre in figlio.
Quando però uno dei beccamorti più famosi non riusci' a concepire un figlio maschio, domandò alla chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia, la quale, ricevuta la benedizione, inizio' il suo lavoro di beccamorto.
Il caso volle che il suo primo morto fosse un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza non sapeva dove mordere ma, alla fine, prese una decisione...
Nacquero così 'Le pompe funebri'.
Io ero molto felice.
La mia fidanzata ed io eravamo insieme da più di un anno per ciò decidiamo di sposarci.
I Miei genitori ci aiutarono in tutti i modi possibili, i miei amici mi assecondavano, la mia fidanzata era un incanto.
Solo c'era una cosa che mi dava molto fastidio ed era la migliore amica di lei.
Era intelligente e sexy, delle volte mi faceva il filo, turbandomi.
Un giorno, l'amica della mia fidanzata mi telefona e mi chiede di andare a casa sua per aiutarla con la lista degli invitati al matrimonio.
Quindi io andai.
Era da sola e quando arrivai, mi sussurrò che, siccome dovevo sposare la sua migliore amica, e confessandomi che aveva certi sentimenti e desideri verso di me, e che non poteva più nasconderli, e che prima di sposarmi e compromettere la mia vita e quella della sua migliore amica, voleva fare l'amore con me per una volta sola.
Cosa potevo dire?.
Ero talmente sorpreso, che non dissi una parola.
Lei disse:, 'Andrò in camera, e se lo desideri, entra e sarò tua.'
Ammirai il suo meraviglioso fondo schiena come si muoveva al salire le scale.
Mi alzai dalla poltrona e rimassi lì in piedi per un po... allora mi girai e andai alla porta d'ingresso aprii e uscii..., andai verso la mia macchina... la mia fidanzata era fuori con le lacrime agli occhi, e mi disse:
'sono felice e orgogliosa di te, hai passato la mia piccola prova, non potevo scegliere un miglior uomo come sposo'
MORALE:
Lascia sempre i preservativi in macchina