Barzellette In chiesa preti frati monaci e suore
Un Gesuita ed un Domenicano, provenienti da Curie diverse si incontrarono nello stesso convento per il periodico ritiro spirituale. I due, entrambi accaniti fumatori, non si conoscevano. Il primo giorno, passeggiando col breviario in mano nel chiostro del convento, il Domenicano vide che il gesuita spipacchiava beatamente le sue marlboro durante la lettura. Passeggiando e pregando sui lati opposti del chiostro, i due non si incontravano mai… Il Domenicano, cui era stato proibito dal Priore di fumare, si poneva l’interrogativo come mai il Gesuita fumasse così tranquillo. Il secondo giorno, nervoso e соn le guance rosse per mancanza di nicotina, il Domenicano accelerò il passo fin quasi a raggiungere il Gesuita e inspirando voglioso le nuvolette di fumo emesse dall’altro decise di fermarlo e di parlargli:
“Ma a te il Priore ha dato il permesso di fumare?”. E il Gesuita:
“Certo!!!”. Il Domenicano:
“E allora perché a me no?”. Il Gesuita:
“Ma tu che gli hai chiesto?”. Il Domenicano:
“Bèh, gli hо chiesto se, durante la preghiera potessi fumare… e me lo ha negato!!!”. E il Gesuita:
“E’ qui che hai sbagliato, fratello, infatti io gli hо chiesto se mentre fumavo potessi anche pregare…”
Due amici si rincontrano dopo diversi anni per strada e uno fa all’altro:
“Aho a Gi’ come stai… da quanto tempo nun ce se vede….. Ammazza aho'”. E l’altro, molto più finemente:
“Giuseppe, carissimo!!! Bentrovato, come stai?”.
“Aho ma come parli…. Ma che sei diventato?”.
“Niente, Giuseppe caro… sono diventato un рrете”.
“Li mortacci tua, aho! Ma che, davero ?!?!?”.
“Si’, caro Giuseppe, hо preso i voti”.
“Si’ ma quelli i pjavi pure a scola, ah ah…. Va be’, va be’, ma allora te devo da fa’ ‘n regalo! Annamo li’, che c’e’ un negozio de robba pe’ preti”. Si avvicinano al negozio e Giuseppe:
“A Gi’, Ginetto, bello рrете mio, aspetteme qua’ fori che mo te compro quarcosa!”. Entra nel negozio e chiede al commesso:
“Scusa, qua’a vestaja dorata quanto viene?”.
“Mi scusi ma quale vestaglia! Quella e’ una tunica da cerimonia соn fili d’oro !!!”.
“Si’, va be’ ma quanto viene?”.
“600”.
“Troppo, troppo…. E senti, quer vocabbolario?”.
“Ma che vocabolario! Quella e’ un’edizione rilegata a mano della Sacra Bibbia e viene 450”.
“No, no troppo… senti maaa… quer “piu’ ” de legno quanto viene?”.
“Ma signore!!! Per l’amore di Dio, quello e’ il Santissimo Crocifisso, in legno lavorato a mano соn intarsi in oro zecchino”.
“Va be’ ma quer “piu'” fatto de legno… quanto viene… dimme ‘n po’, quanto viene?”.
“Viene 300”. Allora Giuseppe avvicinandosi соn fare sospetto chiede al commesso:
“Ma senti ‘n po’… quanto mo’ o fai senza l’acrobbata?”.
Muore il Papa e giunge in Paradiso. Si presenta a San Pietro dicendo:
“Sono Karol Woitila”. San Pietro verifica e lo ammette in Paradiso. Dopo un po’ di tempo, il Papa si spazientisce perché ancora non è stato convocato da Dio. Dopo molte insistenze, viene accontentato:
“Volevi vedermi, figliolo, di che si tratta?”. E il Papa:
“Volevo fare una relazione su cio’ che hо fatto sulla Terra”. Dio:
“Si’, bravo, e dimmi, che facevi sulla Terra?”. Il Papa:
“Come cosa facevo? Ero il Papa !”. Dio:
“Papa ? Interessante… e in cosa consisteva il lavoro?”. Il Papa:
“Dio, ero il Sommo Pontefice di Santa Romana Chiesa !”. Dio:
“Bene, era interessante come lavoro? Cosa facevi esattamente?”. Il Papa:
“Ma Dio, ero il tuo rappresentante sulla Terra, com’è possibile che non ti ricordi di me ?”. Dio:
“Il mio rappresentante sulla Terra? Il Pontefice di Santa Romana Chiesa? Ma dimmi, fligliolo, dov’era esattamente la tua sede di lavoro?”. Il Papa:
“Roma”. Dio:
“Lo sospettavo. Ancora quelle stupidaggini sul mio vicario?!! Ma se a Pietro l’hо detto un sacco di volte che se aveste avuto bisogno avrei mandato di nuovo mio figlio…”.