Barzellette In chiesa preti frati monaci e suore
Due amici si rincontrano dopo diversi anni per strada e uno fa all’altro:
“Aho a Gi’ come stai… da quanto tempo nun ce se vede….. Ammazza aho'”. E l’altro, molto più finemente:
“Giuseppe, carissimo!!! Bentrovato, come stai?”.
“Aho ma come parli…. Ma che sei diventato?”.
“Niente, Giuseppe caro… sono diventato un рrете”.
“Li mortacci tua, aho! Ma che, davero ?!?!?”.
“Si’, caro Giuseppe, hо preso i voti”.
“Si’ ma quelli i pjavi pure a scola, ah ah…. Va be’, va be’, ma allora te devo da fa’ ‘n regalo! Annamo li’, che c’e’ un negozio de robba pe’ preti”. Si avvicinano al negozio e Giuseppe:
“A Gi’, Ginetto, bello рrете mio, aspetteme qua’ fori che mo te compro quarcosa!”. Entra nel negozio e chiede al commesso:
“Scusa, qua’a vestaja dorata quanto viene?”.
“Mi scusi ma quale vestaglia! Quella e’ una tunica da cerimonia соn fili d’oro !!!”.
“Si’, va be’ ma quanto viene?”.
“600”.
“Troppo, troppo…. E senti, quer vocabbolario?”.
“Ma che vocabolario! Quella e’ un’edizione rilegata a mano della Sacra Bibbia e viene 450”.
“No, no troppo… senti maaa… quer “piu’ ” de legno quanto viene?”.
“Ma signore!!! Per l’amore di Dio, quello e’ il Santissimo Crocifisso, in legno lavorato a mano соn intarsi in oro zecchino”.
“Va be’ ma quer “piu'” fatto de legno… quanto viene… dimme ‘n po’, quanto viene?”.
“Viene 300”. Allora Giuseppe avvicinandosi соn fare sospetto chiede al commesso:
“Ma senti ‘n po’… quanto mo’ o fai senza l’acrobbata?”.
Muore il Papa e giunge in Paradiso. Si presenta a San Pietro dicendo:
“Sono Karol Woitila”. San Pietro verifica e lo ammette in Paradiso. Dopo un po’ di tempo, il Papa si spazientisce perché ancora non è stato convocato da Dio. Dopo molte insistenze, viene accontentato:
“Volevi vedermi, figliolo, di che si tratta?”. E il Papa:
“Volevo fare una relazione su cio’ che hо fatto sulla Terra”. Dio:
“Si’, bravo, e dimmi, che facevi sulla Terra?”. Il Papa:
“Come cosa facevo? Ero il Papa !”. Dio:
“Papa ? Interessante… e in cosa consisteva il lavoro?”. Il Papa:
“Dio, ero il Sommo Pontefice di Santa Romana Chiesa !”. Dio:
“Bene, era interessante come lavoro? Cosa facevi esattamente?”. Il Papa:
“Ma Dio, ero il tuo rappresentante sulla Terra, com’è possibile che non ti ricordi di me ?”. Dio:
“Il mio rappresentante sulla Terra? Il Pontefice di Santa Romana Chiesa? Ma dimmi, fligliolo, dov’era esattamente la tua sede di lavoro?”. Il Papa:
“Roma”. Dio:
“Lo sospettavo. Ancora quelle stupidaggini sul mio vicario?!! Ma se a Pietro l’hо detto un sacco di volte che se aveste avuto bisogno avrei mandato di nuovo mio figlio…”.
Cristo è morto per i nostri peccati. Non rendiamo inutile il suo martirio non commettendone.
Due camionisti stanno attraversando la nebbia della val padana. Quello che guida sveglia quello che stava dormendo:
“Ehi, esistono i pinguini a Pavia in Dicembre?”.
“No di certo. Ma perché?”.
“Beh allora abbiamo investito una suora!”.
Due preti fanno un incidente in macchina. “È mia la colpa” dice il primo рrете”.
“No, no – dice il secondo – è mia la colpa, mia colpa, mia grandissima colpa!”.
E Dio creò la luce visto che le prime foto erano venute troppo scure!
Gazzetta di Gerusalemme: Capellone incita la folla a camminare sull’acqua.
10.000 morti. Catturato e crocefisso.
Gesù a Maria Maddalena:
“Sei su una brutta strada!”.
“Lo so, non passa mai nessuno!”.
Gesù dopo aver assolto l’adultera dice la fatidica frase:
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. A quel punto parte un sasso che centra in fronte l’adultera. E Gesù:
“Insomma, mamma, quante volte ti devo dire di non seguirmi!”.
Gesù:
“Alzati e cammina”; niente. “Alzati e cammina!”; niente. Un seguace:
“Guarda, Gesù, che quello è sordo, non paralitico!”
Siamo nel 2002. Arrivando l’Euro, le Lire vanno fuori corso, quindi muoiono e vanno in Paradiso.
Prima arrivano le monete da 50, 100, 200 ecc…
Non appena San Pietro le vede dice loro:
- Entrate, entrate pure, brave!
Dopo un po’ arrivano le banconote da 1000, 2000, 5000 e San Pietro:
- Entrate, entrate pure, benvenute!
Passa qualche minuto ed arrivano le 10.000 lire.
- Ah, ah, voi fate un paio d’anni di Purgatorio e poi tornate, forza via, via…
Alla fine arrivano le 50 mila, le 100 mila e le 500 mila, San Pietro appena le vede grida:
- Via, via, all’Inferno, non potete entrare!!!
Le banconote stupite chiedono:
- Perché, cosa abbiamo fatto?
E San Pietro:
- Voi, in chiesa, non vi hо visto proprio mai!!!
In una chiesa del centro un anziano parroco sta confessando i fedeli. Arriva il turno di un giovanotto che avanza e s’inginocchia. “Figliolo, ti vedo turbato, quale peccato ti pesa sull’anima?”.
“Padre, ieri era il 31 marzo, giorno del mio compleanno; dovete sapere che sono stato ad una festa in casa d’amici, purtroppo hо esagerato nel bere e così.. hо peccato nella carne. Insomma, НО SCOPATO PER TUTTA LA NOTTE”.
“Figliolo, sono anziano ma ci sento bene, non urlare per favore”.
“Scusi padre, ma deve sapere che ieri compivo 18 anni, e hо festeggiato scopandomi la padrona di casa TRE VOLTE”.
“Questo è un atto riprovevole, anche se commesso in stato d’ebbrezza, per penitenza…”.
“Non è tutto qui, eravamo TUTTI ubriachi; così dopo aver finito соn la donna mi sono fatto anche sua figlia, hо abusato di lei ANCORA PER BEN TRE VOLTE”.
“Figliolo, ti assicuro che ci sento bene, ti prego di non urlare queste oscenità nella casa del Signore; devi dirmi altro?”.
“Sì padre, deve sapere che giacché eravamo tutti ubriachi io ne hо approfittato e mi sono fatto anche il padrone di casa, si figuri che gli hо dato ALTRE TRE BOTTE”.
“Se non erro fanno nove. Hai qualche altro orrore in serbo per me giovane demone?”.
“Padre, se sapesse CHE COSA НО fatto dopo”.
“Di quale altra ignobile sozzura sei macchiato, figlio di satana ?”.
“S’immagini, padre, che la festa è finita solo all’alba, io non sono riuscito a trovare un taxi, e sa come sono tornato a casa?”.
“Fammi indovinare, tu e i tuoi bestiali amici avete fatto un osceno trenino, sodomizzandovi a vicenda per le vie della città?”.
“Padre, ma cosa dice? No naturalmente, io sono tornato a casa volando”.
“Non hо capito bene, puoi ripetere?”.
“Sono tornato a casa volando per i cieli di Bologna. E’ stato magnifico, ero tanto leggero, in un attimo sono arrivato a casa e poco dopo ero già nel mio caldo e candido lettino”.
“Non capisco.. e poi cos’è successo?”.
“Poi la mamma ha bussato alla porta urlando che dovevo svegliarmi, e che rischiavo di arrivare tardi a scuola”.
“Intendi dire che era stato tutto un sogno? Allora perché prima mi hai costretto a sentire quella tua storia immonda?”.
“Non ricorda che giorno è oggi, padre?… РЕSСЕ D’APRILE, РЕSСЕ D’APRILE, РЕSСЕ D’APRILE !!”