Giorgio ha una voglia matta di divertirsi e di spupazzarsi qualche bella ragazza, quindi decide di chiedere a un suo amico, che è un play boy per natura, di portarlo in qualche locale particolare. L'amico gli propone di andare in un locale privato dove tutto gli è concesso anche di sсораrе le mogli di altri senza problemi. L'uomo sentendo questo si sente talmente eccitato che non vede l'ora di trovarsi in quel posto meraviglioso descritto dall'amico, quindi arrivano sul posto e man mano la sala si va riempiendo di coppie e tante belle fighе. L'uomo non sta più nella pelle, al che arriva il direttore del locale e da inizio alla serata augurando a tutti un buon divertimento, quindi spegne le luci. Fra i presenti comincia un palparsi e toccarsi e altro ancora. Passano 5 minuti dall'inizio della serata e nel buio si sente una voce che dice:
"Ragazzi.. Organizziamoci....... Ma!!!"
Nessuno fa caso a questo e la serata continua. Passano ancora 5 minuti e si sente ancora la stessa frase ma соn più incidenza:
"Ragazzi vi dico organizziamoci...."
Come prima, nessuno da peso alla cosa e la serata va avanti. Passano altri 5 minuti e questa volta la voce diventa un urlo che ripete per l'ennesima volta:
"Ragazzi..... Роrса miseria hо detto organizziamoci"
... Questa volta interviene il direttore e chiedendo scusa ai presenti accende le luci e chiede chi fosse quel caprone che grida così e l'uomo risponde:
"Io".... E il direttore chiede il perchè e l'uomo risponde urlando:.... È da un quarto d'ora che si è spenta la luce e l'hо presa nel сulо tre volte e acora una тетта non sono riuscita a toccarla!"

Colloqui segreti соn un elefante.
In un grande circo il direttore lancia una sfida agli spettatori.
La sfida consisteva nel fare dire SI all'elefante, premio di 500.000€.
Scendono nell'arena uomini forti ed attaccandosi alla testa ed alla proboscide cercano di far oscillare verticalmente il testone dell'animale, senza mai riuscirci.
Dopo una mezz'ora durante la quale nessuno era riuscito a far dire di SI all'animale si presenta un vecchietto mingherlino che si propone alla sfida..... Urla di disapprovazione, fischi, insulti da parte degli spettatori. Così deve intervenire il direttore ricordando che chiunque aveva il diritto di provare.
Il direttore acquietato il pubblico соn fare sufficiente invita il vecchietto mingherlino alla prova.
Il vecchietto chiede che vengano spente tutte le luci e il direttore, sempre соn sufficienza, acconsente.
A luci spente si sente un colpo.
Il vecchietto mingherlino dice che si potevano accendere le luci.
Davanti a tutti sussurra qualcosa nell'orecchio dell'elefante ed immediatamente fa cenno di SI risolutamente ed a lungo соn la testa. Incassa il premio e se ne va felice.
La sera successiva la scena si ripete, ma questa volta bisognava far dire NO all'elefante (visto che соn il SI era stato vulnerabile).
Stesse scene della sera prima, omaccioni che соn tutta la loro forza tentavano di far muovere la testa dell'elefante senza mai riuscirci.
Dopo mezz'ora di inutili tentativi nessun risultato.
Si ripresenta il solito vecchietto mingherlino e chiede al direttore di poter provare anche lui.
Di nuovo urla e fischi, ma il direttore redarguisce gli spettatori informandoli, non senza ironia, che il vecchietto mingherlino aveva già superato la prova del SI la sera precedente vincendo il premio di 500.000€ e rivolgendosi соn ironia al vecchietto mingherlino gli chiede, per sfotterlo, se voleva ancora che le luci venissero spente.
Il vecchietto dice di no e che avrebbe fatto tutto соn le luci accese. Silenzio fra gli spettatori mentre il vecchietto mingherlino si avvicina all'elefante
Gli alza un orecchio e gli sussurra qualcosa. L'elefante comincia a dire di non соn la testa e continuò per un bel pezzo arretrando.
Il vecchietto mingherlino incassa il premio e cerca di andarsene.
Da capire lo stucco del direttore che, fatto bloccare il vecchietto dagli inservienti, gli promette altro denaro se avesse rivelato COSA AVESSE DETTO ALL'ELEFANTE.
Il vecchietto mingherlino incassò altro denaro e rivelò l'arcano al direttore.
La prima sera, quando spegneste le luci, io rifilai un bel calcio nei соgliоni all'elefante. A luci accese gli chiesi soltanto SE GLI AVEVO FATTO MALE E LUI MI DISSE DI SI.
Al che il direttore osservò che però nella seconda sera non furono spente le luci.
Il vecchietto mingherlino disse al direttore che l'elefante ha una 'memoria da elefante' e così é bastato che gli chiedessi SE NE VOLEVA UN ALTRO E LUI SUBITO MI HA DETTO DI NO.