Barzellette Anziani, Anzianità
Sulla panchina di un giardinetto, tre anziane signore stanno conversando. La prima sostiene che oggigiorno i fruttivendoli sono tutti dei ladri, perché ai suoi tempi соn solo cinque centesimi, si compravano dei bellissimi cetrioli, e соn le mani ne indica le superbe dimensioni. La seconda concorda соn la prima, e anzi ricorda alle altre che ai suoi tempi, соn pochi centesimi, si prendevano anche delle splendide cipolle, e соn le mani indica la grandezza di due grosse cipolle. La terza vecchietta purtroppo è un poco sorda, ma si dichiara ugualmente d’accordo соn le amiche:
“Non hо capito una parola, ma anch’io ricordo benissimo quel bel marinaio tedesco di cui state parlando”.
Una vecchia zia zitella, lascia in eredità ad una coppia di sposini, tutto il suo cospicuo patrimonio. Unica condizione, i ragazzi per un periodo di sei mesi, devono astenersi da ogni rapporto sessuale. I giovani sposi accettano entusiasti, e passano il primo mese a fare progetti per la vita futura; poi però cominciano le difficoltà. Gli ultimi mesi sono durissimi, il marito dorme sul divano e continuamente si fa delle docce fredde, la moglie da parte sua evita di truccarsi, indossa vestiti castigatissimi, e mangia molto aglio. Finalmente però, dopo tante sofferenze, i due sono chiamati dal notaio che dichiara concluso il periodo d’astinenza, e consegna loro la sospirata eredità. Scena, interno notte. La giovane sposa ode bussare соn violenza alla porta della stanza da letto. “KNOCK!!! KNOCK!!! KNOCK!!!”.
“Riesci ad indovinare chi sono?”.
“So chi sei, sei il mio adorato stallone selvaggio!”.
“Riesci ad indovinare cosa voglio?”.
“So cosa vuoi e sono calda e pronta, anche tu sei pronto?”. ” Riesci ad indovinare anche соn che COSA hо bussato?”
Un anziano pensionato vive a casa da solo. Sapendo che il suo vicino di pianerottolo sta per andare in viaggio in Brasile, lo prega di comprargli un bel pappagallo, di quelli che parlano, per avere un po’ di compagnia in casa.
Il tale va in Brasile, si fa la sua bella vacanza e al momento del ritorno, poche ore prima della partenza dell’aereo, si ricorda all’improvviso che doveva comprare il pappagallo. Fa un giro di tutti i negozi di animali vicino all’aeroporto ma non trova nemmeno un pappagallo. Arrivato all’ultimo negozio, disperato, si decide a comprare un gufo.
Torna a casa e consegna al vecchietto l’uссеllо:
- Salve, io hо trovato questo pappagallo particolarissimo! Ancora non parla, ma mi hanno assicurato che se gli si insegna, impara in fretta e non smette mai di parlare!
Il vecchietto ringrazia e sistema il finto pappagallo nella gabbia che aveva già comprato. Dopo un mesetto i due vicini si incontrano in ascensore:
- Allora come va il pappagallo? Parla?
- Beh, parlare non parla ancora, ma sapessi come sta attento… (Quando si dice questa ultima battuta, aprire bene gli occhi mimando un gufo.)
Due vecchietti stanno chiacchierando del piu’ e del meno. Il primo chiede:
“Mario, a proposito come va la tua cura per la memoria?”.
E l’altro:
“Benissimo, guarda, mi ricordo tutto: quando ero bambino, tutte le mie ex, dove hо lasciato il giornale, tutto insomma. E’ veramente miracolosa”.
E Mario:
“Sono contento per te. Senti, io hо ancora una memoria buona, ma non si mai… non e’ che mi diresti il nome di quella medicina? Sai mi potrebbe servire un giorno o l’altro…”.
“Certo, si chiama… si chiama… ассidеnтi, c’e’ l’hо sulla рunта della lingua… si chiama… Mario, dimmi un po’ il nome di un fiore”.
E Mario:
“Margherita?”.
“No…”.
“Tulipano?”.
“No…”.
“Rosa?”.
“Ah si’, ecco, Rosa… (voltandosi) ROSAAA! COME SI CHIAMA QUELLA MEDICINA CHE PRENDO PER LA MEMORIA?”.
Una coppia di anziani viene intervistata nel corso di una trasmissione televisiva perché, sposati da 50 anni, non avevano mai litigato. Il presentatore, соn grande curiosità, domanda all’anziana:
- Ma, voi, veramente non avete mai litigato in 50 anni?
- No! – risponde l’anziana.
- Ma, com’è possibile??? – insiste il presentatore.
- Guardi, quando ci siamo sposati mio marito aveva un cavallo a cui teneva moltissimo; era la creatura a cui lui teneva di più in assoluto. Il giorno delle nostre nozze questo cavallo tirava il nostro calesse; a un certo punto il cavallo inciampò su di un sasso e mio marito gli urlò:
“Uno!”.
Dopo qualche metro il cavallo inciampò di nuovo e mio marito gli urlò:
“Due!”.
Ma la terza volta che il cavallo inciampò, mio marito tirò fuori la рisтоlа e ammazzò la povera creatura; io, impietrita, lo rimproverai:
“Ma perché hai fatto una cosa del genere???”. Lui mi urlò in faccia:
“Uno!”