Safari. Il grande cacciatore tornato dall’Africa racconta le sue avventure agli amici al bar:
“Beh, eravamo in due nella savana e quando abbiamo visto il leone uscire abbiamo puntato tutti e due, ma il fucile mio ha fatto cilecca e quello davanti a me lo ha sbagliato. Allora il leone gli e’ saltato addosso sbranandolo. Io tentavo di ricaricare, ma mi tremavano le mani e mi sono cadute tutte le pallottole per terra. Faccio per raccoglierle e il leone si accorge di me. Prima che si decida di aggredirmi mi arrampico sul ramo piu’ basso di un enorme baobab e il leone di sotto che saltava per prendermi e соn le unghie mi toccava i pantaloni. E io mi tiravo un po’ su, ma quando scivolavo giu’, zac, lui tentava di unghiarmi e io mi sollevavo. Appena scivolavo, zac, lui saltava per prendermi соn le unghie. Be’ insomma ragazzi, non hо vergogna a dirvelo: mi sono cacato addosso!”.
“Si’, ci rendiamo conto, in quelle circostanze, chiunque…”.
“Ma che avete capito? Mi sono cacato addosso adesso, mentre ve la raccontavo!”
Una donna si reca in un negozio di articoli sportivi per comprare una canna da pesca da regalare al marito per il suo compleanno. Nel negozio dietro la cassa l’unico impiegato e’ un tizio соn gli occhiali scuri e un cane che le chiede:
“Posso aiutarla?”.
“Certo, vorrei una canna da pesca, mi puo’ parlare di questa? “. Il venditore le dice:
“Sono spiacente, signora, ma sono cieco e non posso vedere la canna a cui lei si riferisce. Tuttavia se la prende e me la porta qui io sono in grado di descrivergliela in base al rumore che fa”. La signora prende la canna e la porta alla cassa dal rivenditore cieco. Questi la agita e dice:
“Questa e’ una Zebco 250, in fibra di vetro, da 6 pollici, a media gittata. Costa 15 dollari”. La signora dice:
“Eccezionale!” e prende un’altra canna. Il rivenditore la agita e dice:
“Questa e’ una Orion 35C, di grafite, da 6 pollici, a lunga gittata, da usare соn una attrezzatura ultra-leggera. Costa 20 dollari”. Notevolmente colpita la signora decide di comprare la seconda canna. Nel mentre la signora si lascia sfuggire un gran peto rumoroso e puzzolente, ma pensa di non scusarsi соn l’uomo dato che e’ cieco e che non ha idea di chi lei sia. Il venditore alla cassa dice:
“Allora, fanno 25 dollari”. E la signora:
“Ma come? 25 dollari? Lei aveva detto 20 dollari! “. “Certo, signora, 20 dollari per la canna, 3 dollari per il richiamo dell’anitra e 2 dollari per l’esca a base di vermi”.
Alla finale dei campionati mondiali di mungitura si affrontano un italiano e uno svizzero. Il muscoloso svizzero, strafavorito dai pronostici, se la ride sotto i baffi:
“Tu stupido italiano non hai speranza, io sono più grande mungitore di mondo, tutti sanno!”. L’italiano, un ometto pacioso, non fa una piega, rigirandosi in bocca uno stuzzicadenti. Si parte. I due concorrenti, armati di secchi in cui mettere il latte, entrano nei rispettivi box chiusi, entro i quali stanno i due bovini da mungere. Il pubblico attende fremente. Dopo una mezz’oretta, esce l’italiano sorridente: ha riempito due secchi. Tutti gli sguardi si appuntano sul box dello svizzero. Passa il tempo. Lo svizzero non esce. Passa un’ora, due ore, tre ore. Niente. La folla si spazientisce, l’attesa è snervante. Tutti sono sicuri che lo svizzero frantumerà il record mondiale che è di 6 secchi. Passano altre ore. Nulla. Ormai tutti si chiedono cosa stia accadendo in quel box. Alla dodicesima ora, la porticina del box si apre, lentamente. Esce barcollando lo svizzero, completamente stravolto: è un bagno di sudore, ha i capelli arruffati, la camicia aperta, pare dimagrito di sei chili. Ha соn sè, riempito a metà, un solo secchio. Prima di svenire, un ultimo grido:
“CHI САZZО HA MESSO UN TORO NEL MIO BOX?!”