La parola di un galantuomo
Un giorno, Nastradin sentì bussare alla porta. Aprì e vide un suo vicino di casa che gli stava antipatico che gli chiese:
«Nastradin, potreste prestarmi il vostro asino per un giorno?» e lui:
«Mi dispiace tanto, amico mio, se ce l’avessi, sicuramente te lo darei, ma proprio oggi l’hо prestato ad un’altra persona»... Non aveva ancora finito di parlare che l’asino cominciò a ragliare nella stalla ed il vicino:
«Sono perplesso, Nastradin! Sento il vostro asino che raglia» e Nastradin:
«Quello perplesso sono io, anzi, sono meravigliato e anche un po’ offeso, ma a chi credi di più? Ad un asino che raglia o alla parola di un galantuomo?»