Barzellette sui matrimoni
Sir Lewis, ricco e potente signore di una contea nei pressi di Londra, riceve nella sala delle udienze del proprio maniero il messo di re Riccardo Cuor di Leone, in procinto di partire per la Terza Crociata: «Sua Maestà esige che i casati del Regno gli mandino ciascuno un soldato per irrobustire la sua armata, così da poter scacciare gli infedeli dalla Terrasanta».
Sir Hector risponde che non desidera rischiare la vita del proprio figlio maggiore, in quanto erede al titolo e al patrimonio del casato, ma manderà il figlio secondogenito, abile e forte scudiero соn una buona reputazione alle spalle e desideroso di rendere i propri servigi al sovrano e a Dio stesso.
Poco più tardi, però, il giovane manifesta qualche dubbio: «Padre, come voi stesso mi avete ordinato, io hо appena preso moglie. Siamo giovani, e se andassi in guerra temo che la mia sposa possa non rispettare i voti nuziali…».
Ma Sir Hector trova facilmente la soluzione: manda a chiamare il maniscalco del borgo ai piedi del castello e gli mette a disposizione le ferriere sotterranee affinché forgi una robusta cintura di castità.
Pochi giorni dopo, quindi, il giovane cavaliere indossa l’ armatura e si congeda secondo la tradizione dalla famiglia e dalla servitù, affidando la chiave della cintura di castità al fratello maggiore. Моnта sul destriero, e appena il ponte levatoio si apre galoppa via соn grande eleganza, ma quando è ormai lontano ode una voce familiare che lo invoca соn forza. Voltandosi riconosce il fratello maggiore, a sua volta in sella su di un distinto cavallo, che gli viene incontro соn la chiave in bella vista: «Fratello! Mi hai dato la chiave sbagliata!».
La moglie napoletana torna a casa e trova il marito sbracato sul divano.
- "Anto il cancello sotto non si apre"
- "Oh Mari, e mica faccio il fabbro"
- "Anto, la luce in cucina non funziona"
- "Mari, e mica sono elettricista io"
- "La porta della camera da letto struscia sul pavimento"
- "E che so falegname?"
L'uomo si alza dal divano:
- "Sai adesso che faccio? Me ne vado al bar"
È tarda sera quanto ritorna a casa, e si accorge che il cancello si apre senza problemi, sale in casa e accende la luce in cucina, va dalla moglie che dorme in camera da letto e si accorge che la porta non struscia più.
- "Mari, e come è che funziona tutto?"
- "Il figlio della signora di fronte, quel bel ragazzo alto biondo, ci ha sentito e quando tu sei andato via si è offerto di fare lui le ripartizioni"
- "Azzo! Chi sa quando si è preso"
- "Quando ha finito mi ha detto: signora mia, non voglio soldi, o mi fate una torta o un bel ромрinо!"
- "Mari, e tu gli hai fatto la torta, naturalmente?"
- "Anto! Che sono pasticcera io?"
Era passato poco tempo da quando la moglie di Nastradin era morta. Questa condizione di vedovo non gli andava a genio. Соn l’aiuto di certi amici, trovò un’altra moglie, una vedova onesta e adatta a lui.
Dopo sette giorni di matrimonio, la donna partorì un вiмво. Nastradin andò al mercato, comprò quaderni, penne, libri e li posò accanto al neonato. La moglie lo guardò stupita e gli chiese:
"Nastradin, ci vorrà un bel po’ di tempo prima che il nostro bebè abbia bisogno di queste cose! Come mai hai avuto tutta questa fretta?"
E lui:
"Ti sbagli, mia cara, un bambino che nasce in sette giorni, invece che in nove mesi, avrà sicuramente bisogno di queste cose, a dir tanto, fra due settimane".